Non c’è niente da fare: la grande partecipazione alle manifestazioni del 25 aprile in tutta Italia, con decine e decine di migliaia di persone – 10 mila solo a Genova – in piazza per ribadire che questo è e resterà un paese antifascista e democratico, ha disturbato i nostalgici del periodo più nero – in tutti i sensi – del nostro paese e chi pensa di alimentare consensi elettorali sulle derive estremistiche dei più ignoranti. Ignoranti, certo: e anche grotteschi nelle loro iniziative. Non potremmo definire altrimenti il capogruppo leghista in consiglio regionale Franco Senarega che, diversamente dai rappresentanti del suo stesso partito che hanno partecipato alle iniziative commemorative in tutta la Liguria, e che ringraziamo, ha voluto dimostrarsi al servizio permanente del suo leader e ministro dell’Interno, che ha invece cercato di sminuire, inutilmente, il significato unitario di una grande giornata. E, anche in vista delle prossime elezioni nel comune di Recco, Senarega ha pensato bene di diffondere ieri pomeriggio una fotografia di uno striscione appeso ad Uscio in cui, sebbene con un riferimento a Matteo Salvini che poteva essere evitato, si onorava la Resistenza con la stella simbolo delle brigate garibaldine. Senarega però lo ha spacciato – da ignorante – come il simbolo delle Br, come si è affrettato a diffondere in un comunicato che invocava interventi del “suo” ministro, altrettanto pronto a rilanciarlo. Peccato solo che qualche testata informativa non abbia approfondito e abbia solo rilanciato, in un primo tempo, il comunicato di Senarega: al quale consigliamo di guardare, nel caso, tutte le immagini delle bandiere portate in piazza ieri, con tante orgogliose stelle; oltre che leggersi qualche libro di storia. Solo ignobili, oltre che ridicoli, sono invece i militanti di Azione Frontale che hanno appeso in corso Europa a Genova uno striscione analogo a quelli visti in altre città. Non si può riservare nessun onore a chi provocò 330 mila morti e 130 mila tra i civili: tutti italiani, vittime della guerra voluta dal fascismo. In conclusione, Anpi Genova vuole ringraziare tutti: le donne e gli uomini, i ragazzi e gli anziani, che hanno festeggiato il nostro 25 aprile. E rilancia un’idea: più storia, più informazione, meno strumentalizzazioni, per restare un paese democratico ed essere, tutti, migliori.
Genova 26/04/2019
Anpi Comitato provinciale Genova