Genova 08/10/2018
Il caso della stele in cui vengono ricordate le “camicie nere” alla pari di alpini, carabinieri, e altri corpi militari impegnati nel conflitto è una fine alchimia per riabilitare chi fu l’artefice del disastro etico e umano della seconda guerra mondiale.
La M.V.S.N. (milizia volontaria per la sicurezza dello stato) era strutturata su base volontaria e territoriale, formata da iscritti al Partito Nazionale Fascista e giurava fedeltà a Mussolini.
La M.V.S.N. pertanto è organica al fascismo in tutto e per tutto anche se verrà aggregata ai ranghi dell’esercito è ben lontana da quei valori che seppero esprimere le migliaia di caduti a Cefalonia, solo per citare il caso più conosciuto o i quarantacinquemila morti nei campi di concentramento per non asservirsi ai nazisti.
La stessa lapide che genericamente viene dedicata a “tutti I caduti” della seconda guerra mondiale è offensiva per chi, come I carabinieri pagarono un pesante contributo di sangue al regime fascista come I 12 uccisi alle fosse Ardeatine o i 3 martiri di Fiesole.
Chi fu il braccio armato di un regime cialtrone e populista (spezzerem le reni ai greci) non può avere lo stesso riconoscimento di chi pagò il prezzo del suo “dovere”
La lapide può contenere solo la memoria e il riconoscimento per i caduti e dispersi nella guerra contro il nazifascismo
ANPI Genova
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